La curiosità
11 Novembre 2020 - 15:22
Walter Isaacson
Ex direttore di Time e ex presidente e amministratore delegato della Cnn, Isaacson e' entrato a far parte dell'esperimento "alla cieca" all'inizio di agosto, senza sapere cioe' se quello che gli veniva iniettato nel braccio era effettivamente il vaccino oppure un placebo a base di una soluzione salina.
"Ho fatto da cavia per il vaccino della Pfizer BioNTech": c'e' anche il biografo di Leonardo da Vinci e di Steve Jobs, Walter Isaacson, tra i volontari che si sono messi a disposizione della scienza per testare l'efficacia della nuova arma nella lotta al Covid-19 i cui primi risultati positivi annunciati ieri hanno dato speranza a un mondo in ginocchio per la pandemia. Ex direttore di Time e ex presidente e amministratore delegato della Cnn, Isaacson e' entrato a far parte dell'esperimento "alla cieca" all'inizio di agosto, senza sapere cioe' se quello che gli veniva iniettato nel braccio era effettivamente il vaccino oppure un placebo a base di una soluzione salina. Il saggista ha raccontato al Washington Post la sua esperienza e il perche' abbia deciso di fare da cavia a "un nuovo tipo vaccino basato sull'Rna che non era mai stato utilizzato prima d'ora. Autore di biografie di altri grandi della scienza come Albert Einstein e Benjamin Franklin, Isaacson sta scrivendo un nuovo libro ("The Code Breaker") sulla Premio Nobel Jennifer Doudna che uscira' il prossimo marzo: "Al centro c'e' uno strumento dell'ingegneria genetica conosciuto come CRISPR e la molecola star della ricerca e' proprio l'Rna", ha spiegato sul Washington Post. Senso civico, dunque, ma non solo. Sulla decisione di far da cavia all'esperimento ha pesato la volonta' consapevole di entrare a far parte della storia: "Il successo della Pfizer significa che l'anno della peste del 2020 sara' ricordato come il momento in cui i vaccini tradizionali cominciano ad essere sostituiti dai vaccini genetici. E' un altro miracolo provocato da una rivoluzione biotecnologica in cui la conoscenza del codice genetico diventera' altrettanto importante del coding digitale e le molecole diventeranno i nuovi microchip". Isaacson non e' il solo vip ad essere entrato nell'esperimento della Pfizer: a settembre la giornalista e commentatrice Molly Jong-Fast, figlia della scrittrice Erica Jong, aveva annunciato sul New York Times di essere diventata "il paziente 1123" del test clinico: "Chiamatemi la Giovanna d'Arco del Coronavirus", aveva dichiarato raccontando in un op-ed le incertezze che avevano accompagnato la sua decisione di fare da cavia.
BLOG
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia