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Coronavirus, tecnologia spaziale per seguire i pazienti a casa

Il sistema a ultrasuoni "Melody", sviluppato da un'azienda francese con il supporto dell'Agenzia spaziale europea, consente ai radiologi di controllare da remoto le condizioni mediche delle persone e di seguire le donne in gravidanza.

Il Corriere Redazione

06 Maggio 2020 - 11:17

Coronavirus, tecnologia spaziale per seguire i pazienti a casa

Il sistema - spiega l'Esa - è già utilizzato in ospedali rurali, case di cura e prigioni di tutta Europa e in Canada per studiare condizioni cardiache, addominali, pelviche e del tratto urinario. Potrebbe anche essere utilizzato come alternativa ai raggi X del torace per diagnosticare la polmonite in pazienti affetti da COVID-19, alleviando la pressione nelle strutture ospedaliere.

La tecnologia spaziale al servizio dell'emergenza Covid-19. Il sistema a ultrasuoni "Melody", sviluppato da un'azienda francese con il supporto dell'Agenzia spaziale europea, consente ai radiologi di controllare da remoto le condizioni mediche delle persone e di seguire le donne in gravidanza. AdEchoTech, con sede a Vendôme, ha utilizzato una tecnologia originariamente sviluppata per fornire immagini mediche ad ultrasuoni di alta qualità nello spazio, per fornire supporto agli esperimenti di scienze della vita con gli astronauti. È stata in parte finanziata dall'ESA e dall'agenzia spaziale francese CNES, che è un investitore azionario nella società. Il sistema - spiega l'Esa - è già utilizzato in ospedali rurali, case di cura e prigioni di tutta Europa e in Canada per studiare condizioni cardiache, addominali, pelviche e del tratto urinario. Potrebbe anche essere utilizzato come alternativa ai raggi X del torace per diagnosticare la polmonite in pazienti affetti da COVID-19, alleviando la pressione nelle strutture ospedaliere. I pazienti si recano presso un centro medico locale, dove un operatore sanitario senza formazione per l'ecografia posiziona un braccio robotico sul paziente. Un radiologo, un cardiologo o un'ostetrica addestrati, che si trovi a chilometri di distanza, manipola quindi una sonda fittizia locale per muovere il braccio robotico. L'esperto può modificare le impostazioni della macchina a ultrasuono da remoto, per ottenere le migliori immagini possibili. L'immagine ecografica viene visualizzata su uno schermo in tempo reale e un sistema di videoconferenza permette di parlare al paziente. "Questo strumento ha senso di fronte alla sfida per combattere il virus causa di COVID-19, consentendo ai luoghi attrezzati di creare ulteriori barriere alla sua diffusione", commenta Eric Lefebvre, che ha fondato la ditta francese che ha sviluppato il sistema ad ultrasuoni Melody, la AdEchoTech. "Può proteggere i pazienti isolati evitando la necessità di spostarli, mantenendoli così a distanza dal rischio di contaminazione. Permette inoltre agli esperti di intervenire e di portare le proprie competenze in località remote e con pazienti infetti, proteggendo quindi l'esperto da possibili contaminazioni, specialmente dal momento che un apparecchio ecografico convenzionale richiederebbe una significativa vicinanza al paziente". "Il dispositivo Melody permette la mobilitazione degli esperti in quarantena e aiuta gli esperti in altre regioni a fornire supporto. Infine, l'ecografia toracica mostra risultati molto promettenti nell'aiutare a diagnosticare la polmonite in pazienti affetti da COVID-19 e rappresenta una alternativa affidabile alla scansione toracica quando lo scanner non è disponibile". "L'ESA è attiva da oltre 20 anni nel campo della telemedicina ed ha sostenuto lo sviluppo di questo concetto di tele-ecografia dalle fasi iniziali fino alle dimostrazioni nell'ambiente reale" commenta Arnaud Runge, ingegnere medico che ha supervisionato il progetto. "Vedere che questa tecnologia viene utilizzata nella lotta al virus causa di COVID-19 è di grande soddisfazione". Il sistema è stato autorizzato dalla FDA americana, detiene un marchio europeo CE ed è approvato per l'utilizzo da Health Canada. 

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