L'inchiesta

Arrestato per corruzione il presidente della Liguria, Giovanni Toti. Il suo capo gabinetto avrebbe favorito Cosa Nostra

Al Presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni

Il Corriere Redazione

07 Maggio 2024 - 10:01

Toti: «Faremo una lista di "Cambiamo" anche per le regionali in Puglia»

Toti a Foggia

Matteo Cozzani, capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è accusato di corruzione per l'esercizio della funzione e corruzione elettorale aggravata al fine di agevolare Cosa Nostra e il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.

Al Presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni : quelli di "trovare una soluzione" per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell'Olmo da "libera" a "privata"; agevolare l'iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell'Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent'anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22); assegnare a Spinelli un'area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI), 3 ; agevolare l'imprenditore nella pratica del "tombamento" di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022).

Matteo Cozzani, capo di gabinetto del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è accusato di corruzione per l'esercizio della funzione e corruzione elettorale aggravata al fine di agevolare Cosa Nostra e il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. E' quanto emerge dal comunicato con cui la Procura di Genova ha reso nota l'esecuzione di 10 misure cautelari nell'indagine su corruzione e finanziamento illecito per le elezioni liguri del 2020. Secondo la Procura guidata da Nicola Piacente, Cozzani, il coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista 'Cambiamo con Toti Presidente' finito ai domiciliari, per le elezioni del 20-21 settembre 2020 avrebbe promesso assieme agli indagati Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa - esponenti della comunità Riesi a Genova - posti di lavoro ed il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità siciliana di Genova (almeno 400 preferenze) verso la lista del presidente Toti. In particolare i voti sarebbero stati indirizzati verso Stefano Anzalone (indagato senza aggravante mafiosa) ed altri candidati. Giovanni Toti risponde di corruzione elettorale in concorso ma senza l'aggravante mafiosa. Anzalone avrebbe offerto ai fratelli Testa il sostenimento (vitto e soggiorno) a Genova nel periodo subito precedente la chiiamata alle urne, fra il 10-19 settembre 2020. L'inchiesta dei militari della guardia di finanza, condotta con intercettazioni e pedinamenti, è partita a La Spezia ed è stata trasfertita per competenza nel capoluogo ligure.

Nell'ambito dell'inchiesta della procura di Genova su un giro di corruzione, che ha portato agli arresti domiciliari il presidente Giovanni Toti, è finito indagato anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A.. Moncada, sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale con l'accusa di corruzione. Stessa misura per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, figlio di Aldo Spinelli, e per Mauro Vianello, imprenditore operante nell'ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini, ex presidente del porto.

L'amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, è stato arrestato e sottoposto alla custodia cautelare in carcere nell'inchiesta della Procura di Genova sulle presunte corruzioni anche a vantaggio del presidente della Liguria, Giovanni Toti, per sbloccare pratiche edilizie e concessioni. Signorini è accusato di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio quando ricopriva la carica di presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Gli viene contestato di aver ricevuto-accettato dall'imprenditore Aldo Spinelli soldi e utilità per accelerare una serie di affari a cominciare dal rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse. L'attuale ad e direttore generale di Iren avrebbe ricevuto 15mila euro in contanti, 22 soggiorni di lusso a Montecarlo nell’Hotel de Paris di Monte Carlo inclusivi di giocate al casinò, servizi in camera, massaggi e trattamenti estetici e un posto al Master di tennis di Monte Carlo, fiches per giocare al casinò del principato, una borsa Chanel e un bracciale in oro Cartier da 7.200 da regalare. Spinelli avrebbe anche offerto un incarico da 300mila euro a Signorini una volta terminato il mandato all'Autorità portuale e la possibilità di utilizzare le sue carte di credito durante un viaggio programmato a Las Vegas. Un altro imprenditore, Mauro Vianello che con la Santa Barbara srl è attivo nel settore degli affari concernenti i trasporti, comunicazioni e servizi di prevenzione, vigilanza e primo intervento antincendio nel porto di Genova, gli avrebbe fornito un'auto per rientrare da Montecarlo, pagato fatture da migliai di euro, regalato un Apple Watch e un soggiorno vacanziero in una delle proprie case. In cambio sarebbe stato disposto l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni del servizio integrativo della società Santa Barbara S.r.l

A Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista "Cambiamo con Toti Presidente", Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato (in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto) il reato di corruzione elettorale in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020.

La Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha chiesto gli atti dell'inchiesta di Genova che ha portato, tra l'altro, agli arresti domiciliari per il presidente della Liguria Giovanni Toti. Nelle ultime settimane la Commissione si è mossa nello stesso modo anche per altre inchieste su presunta corruzione o presunto voto di scambio.

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