Casi pericolosi
30 Aprile 2020 - 12:10
"La migliore prevenzione contro il revenge porn consiste nell'"evitare di documentare la propria intimita'. L'invio di foto e filmati anche al solo partner rappresenta un anello debole nella 'catena di custodia' dei contenuti ed espone a eventuali ricatti o vendette in caso di un'eventuale interruzione della relazione".
"La migliore prevenzione contro il revenge porn consiste nell'"evitare di documentare la propria intimita'. L'invio di foto e filmati anche al solo partner rappresenta un anello debole nella 'catena di custodia' dei contenuti ed espone a eventuali ricatti o vendette in caso di un'eventuale interruzione della relazione". E' solo il primo di una serie di consigli della Polizia postale e delle comunicazioni impegnata a fronteggiare un fenomeno criminale in costante ascesa. "Qualora si decida di documentare i rapporti intimi - raccomanda la Polizia postale - e' bene tutelarsi usando dispositivi non connessi alla rete e memorizzando immagini e video su supporti esterni ben custoditi, accessibili tramite password; l'interessato puo' chiedere ai social network di rimuovere il contenuto che lo riguarda e qualora non sia possibile la rimozione, si puo' ricorrere al diritto all'oblio, eliminando la de-indicizzazione e le conseguenti attivita' risarcitorie, mediante dedicata richiesta all'Autorita' garante per la protezione dei dati personali. Cio' comporta che il materiale non venga eliminato dalla rete, ma rimosso dai motori di ricerca: senza conoscere la url esatta del contenuto, questo non sara' raggiungibile dalla mera ricerca delle parole chiave".
E ancora: "e' opportuno che la vittima presenti tempestivamente la querela, in quanto i contenuti pubblicati online si diffondono velocemente e, quando si ottengono i provvedimenti dell'autorita' giudiziaria, il danno subito dalla vittima e' ormai irreparabile". Non a caso, le indagini svolte dalla Polizia postale e delle comunicazioni sono finalizzate non soltanto a identificare e punire il responsabile del reato, ma anche a intervenire tempestivamente per far rimuovere i contenuti dal web o, quantomeno, limitarne la divulgazione massiva: "considerato il cosiddetto 'effetto tam tam' della rete, che determina la diffusione dei contenuti pubblicati online in tempi rapidissimi e in modo pervasivo, a volte virale, risulta difficile riuscire a eliminare in maniera definitiva il materiale video/fotografico oggetto delle querele, in quanto, anche qualora si riesca a ottenerne la cancellazione dal social o dal sito che l'ha ospitato, nel frattempo e' verosimile che abbia iniziato a girare su altre piattaforme del web, in modo incontrollabile e incontrollato". Il "revenge porn" e' un reato disciplinato dall'articolo 612 ter del codice penale che punisce chiunque diffonda, ceda o invii immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone interessate. Per ogni tipo di informazione e per eventuali segnalazioni o richieste di aiuto e' sempre opportuno consultare il Commissariato di ps online. (AGI)
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