L'iniziativa comunitaria

Coronavirus: Montichiari si fa le mascherine, tutto il paese collabora

Il sindaco Marco Togni spiega che tutto e' nato la scorsa settimana, quando "nello stesso giorno ricevo due messaggi", da una sarta e dalla titolare di un'azienda che si occupa del taglio laser di tessuti per l'abbigliamento.

Gioia Giudici

04 Aprile 2020 - 12:34

Coronavirus: Montichiari si fa le mascherine, tutto il paese collabora

Il sindaco Marco Togni

Le sarte che lanciano l'idea, il sindaco che la raccoglie, le aziende che donano il tessuto, il macellaio che ci mette le buste, i ragazzi che fanno le consegne, le donne del paese che si mettono tutte e cucire, i dipendenti comunali in ferie che tagliano i ferretti: e' la storia di un'azienda di volontariato che fino a 3 giorni fa non esisteva e che ora produrra' 6500 mascherine per gli abitanti di Montichiari.

Le sarte che lanciano l'idea, il sindaco che la raccoglie, le aziende che donano il tessuto, il macellaio che ci mette le buste, i ragazzi che fanno le consegne, le donne del paese che si mettono tutte e cucire, i dipendenti comunali in ferie che tagliano i ferretti: e' la storia di un'azienda di volontariato che fino a 3 giorni fa non esisteva e che ora produrra' 6500 mascherine per gli abitanti di Montichiari. A raccontarla, il sindaco del Comune Bresciano, Marco Togni: "Ci sono cose - scrive su Facebook - che non nascerebbero senza le idee, la disponibilita' e il cuore". Il primo cittadino spiega che tutto e' nato la scorsa settimana, quando "nello stesso giorno ricevo due messaggi", da una sarta e dalla titolare di un'azienda che si occupa del taglio laser di tessuti per l'abbigliamento. Il sindaco le mette in contatto, loro buttano giu' qualche idea e parte un sondaggio su Facebook sulla richiesta di mascherine a Montichiari. Si inizia a ragionare su cosa serva: "il lavoro da fare e' tantissimo e mancano altri materiali per fare 6500 mascherine. Perche' sia una cosa ben fatta, serve il ferretto da mettere sopra il naso, un elastico che non dia fastidio, i sacchetti per imbustarle, ma soprattutto altro tessuto e tantissimo lavoro a cucire". Ed ecco che il Brico regala i ferretti, un'altra ditta ci mette l''elastico, la macelleria i sacchetti. Serve altro tessuto, i fornitori sono chiusi, ma in tanti si offrono per donarne. E per il biglietto illustrativo? Ecco la tipografia locale, che stampa tutto quanto. Serve poi la cosa piu' importante, qualcuno che cucia le mascherine "e qui - racconta ancora Togni - nasce un tam tam sul gruppo WhatsApp commercianti e amministrazione. La risposta e' subito pronta, tante donne che sanno cucire che si mettono a disposizione e poi ancora altre che se ne aggiungono con il passaparola". Ed ecco "30 fantastiche donne monteclarensi pronte a far ruggire la loro macchina da cucire", anche grazie a un video tutorial realizzato da Maura, la prima sarta a lanciare l'idea. Un assessore fa da corriere, un altro recupera il filo mancante, ma ancora non basta: le mascherine vanno date gia' lavate e igienizzate e si offre di farlo una lavanderia. Rimane da imbustare il tutto, e qui si offrono i ragazzi della Commissione Giovani. Nasce cosi' - in 3 giorni e grazie al contributo di un paese interno - la mascherina 3 strati (cotone, TNT, cotone), lavabile,riutilizzabile. Made in Montichiari, che sara' venduta a 5 euro perche' "il ricavato sara' destinato ad un apposito fondo comunale (specifico capitolo del bilancio e apposito conto corrente bancario) per raccogliere fondi e donazioni per sostenere chi e' in difficolta' e far ripartire Montichiari dopo la crisi sanitaria e aiutare chi si trovera' nella crisi economica e sociale". 

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