L'insediamento del nuovo pontefice
18 Maggio 2025 - 12:07
L'uso di simboli imperiali nella cerimonia papale affonda le radici nella Donazione di Costantino, un documento apocrifo redatto probabilmente tra l'VIII e il IX secolo, in cui si affermava che l'imperatore Costantino avesse donato al Papa Silvestro I le insegne dell'Impero romano d'Occidente.
La cerimonia di intronizzazione del Papa in piazza San Pietro con la messa di inizio pontificato di Leone XIV rappresenta uno dei riti più solenni e carichi di significato della tradizione cristiana. Lontana dall'essere una semplice formalità liturgica, anche se rivista nelle sue modalità in tempi recenti, essa è il frutto di un lungo processo storico che ha intrecciato elementi religiosi, politici e simbolici, configurandosi nel tempo come un vero e proprio modello di "incoronazione sacra". L'uso di simboli imperiali nella cerimonia papale affonda le radici nella Donazione di Costantino, un documento apocrifo redatto probabilmente tra l'VIII e il IX secolo, in cui si affermava che l'imperatore Costantino avesse donato al Papa Silvestro I le insegne dell'Impero romano d'Occidente. Sebbene falso, come dimostrò nel XV secolo l'umanistta Lorenzo Valla, questo testo fu fondamentale per giustificare l'adozione, da parte del Pontefice, di abiti e simboli propri della regalità, come il manto di porpora (clamide), il phrygium (copricapo conico) e gli sceptri imperiali (bastoni cerimoniali decorati di solito d'oro o di metalli preziosi, talvolta sormontati da una croce o da un globo) che rappresentano il potere e la giurisdizione del sovrano. Nel 1048, con l'elezione di Leone IX, si ha la prima testimonianza del rito di 'immantatio': l'atto di ammantare il neoeletto Pontefice con la cappa purpurea subito dopo l'elezione. A Roma, il rito si consolidò con Gregorio VII (1073), venendo poi descritto anche per i suoi successori come Vittore III e Urbano II.
Il teologo Guglielmo Durando, nel suo "Rationale divinorum officiorum" (1286), fornisce un'interpretazione completa dei colori papali: rosso per il sacrificio e il potere, bianco per la purezza e la carità. Il Papa è vestito esteriormente di rosso e interiormente di bianco, simboleggiando Cristo che versa il suo sangue per il popolo. Nel periodo avignonese (1309-1376) e al ritorno a Roma si consolidano le regole rituali attraverso cerimoniali come quello dello Stefaneschi e del Patriarca Pietro. Il primo cerimoniale organico fu redatto sotto Gregorio X, mentre la forma codificata moderna prese corpo con Agostino Patrizi Piccolomini e Giovanni Burcardo (fine Quattrocento). Con Clemente VII (1525) termina l'uso del manto e della tiara per la presa di possesso della Basilica Lateranense. Da allora il Papa compare in mozzetta e stola, consolidando un nuovo abito pubblico, meno imperiale e più pastorale.
La cerimonia di intronizzazione papale ha sempre mantenuto un legame profondo con il modello delle incoronazioni imperiali. Entrambi i riti affondano le radici nel tardo Impero Romano e si rafforzano nell'epoca carolingia. L'incoronazione di Carlo Magno da parte di Leone III nel Natale dell'800 è il punto culminante di questa simbiosi: il potere spirituale del Papa consacra quello temporale dell'Imperatore. Nel medioevo, i simboli usati durante l'intronizzazione - la tiara, il manto rosso, il pallio e l'anello del pescatore - richiamano gli elementi delle incoronazioni regali, come la spada, la corona e il globo crucigero. Anche i gesti, come la consegna delle redini del cavallo papale da parte dell'imperatore (gesto di umiltà e sottomissione), richiamano riti antichi e profondamente simbolici che sottolineavano la supremazia morale del potere spirituale.
Il rito di intronizzazione papale, lungi dall'essere solo una celebrazione religiosa, è una sintesi complessa di simboli teologici, tradizione imperiale e visione del potere. La sua evoluzione riflette la trasformazione della figura del Papa da capo spirituale della Chiesa a sovrano anche temporale, e poi - dopo il tramonto del potere temporale - a guida morale universale. Attraverso la ricchezza dei cerimoniali, la forza delle immagini e le affinità con le incoronazioni imperiali, la liturgia papale di intronizzazione resta uno dei più eloquenti testimoni della cristianità medievale e del suo immaginario politico e religioso. (di Paolo Martini, Pam/Adnkronos)
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