L'addio a Bergoglio
26 Aprile 2025 - 22:47
Circa quattromila tra uomini e donne delle forze dell'ordine, tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, hanno vigilato sulla sicurezza, affiancati da centinaia di membri degli apparati d'intelligence e militari dell'Esercito. La presenza di 160 delegazioni ufficiali, tra capi di Stato e di governo, e 40 delegazioni ecumeniche ha sottolineato la dimensione globale dell'evento
Il funerale di Papa Francesco ha rappresentato un evento di portata storica, non solo per la Chiesa cattolica ma per il mondo intero. Roma è stata il palcoscenico di un addio che ha visto la partecipazione di una folla immensa, capi di Stato, delegazioni internazionali e rappresentanti di diverse fedi religiose. Un momento di raccoglimento e riflessione, ma anche di straordinaria complessità organizzativa.
UN ADDIO CHE UNISCE IL MONDO
Quattrocentomila fedeli si sono riversati nella Capitale, con 250mila persone concentrate nell'area di piazza San Pietro e altre 150mila lungo il percorso del corteo funebre. Un flusso umano che ha trasformato Roma in un crocevia di emozioni e spiritualità. La presenza di 160 delegazioni ufficiali, tra capi di Stato e di governo, e 40 delegazioni ecumeniche ha sottolineato la dimensione globale dell'evento. Un addio che ha superato i confini religiosi, unendo persone di diverse culture e credenze in un unico abbraccio di commozione e rispetto.
LA MACCHINA ORGANIZZATIVA: UN'IMPRESA TITANICA
Dietro le quinte di questo evento straordinario, una macchina organizzativa imponente ha lavorato senza sosta per garantire sicurezza e ordine. Circa quattromila tra uomini e donne delle forze dell'ordine, tra Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, hanno vigilato sulla sicurezza, affiancati da centinaia di membri degli apparati d'intelligence e militari dell'Esercito. Le unità Nbcr dei vigili del fuoco erano pronte a intervenire contro eventuali minacce nucleari, batteriologiche, chimiche e radiologiche. Il sistema nazionale di Protezione Civile ha mobilitato tremila volontari per assistere i fedeli, mentre duemila agenti della polizia locale hanno gestito la viabilità e le chiusure stradali necessarie per il passaggio dei cortei presidenziali. Un dispiegamento di forze che ha richiesto una pianificazione meticolosa e un coordinamento impeccabile.
ROMA, CUORE PULSANTE DI UN EVENTO GLOBALE
La città di Roma ha risposto con efficienza e ospitalità all'afflusso di fedeli e delegazioni. Più di 500 pullman hanno trovato posto nelle aree di sosta predisposte, mentre i treni sono stati potenziati con 260mila posti aggiuntivi per facilitare l'arrivo dei partecipanti. Anche il servizio sanitario è stato incrementato, con 55 squadre sanitarie, 11 postazioni mediche avanzate e 52 ambulanze pronte a intervenire. L'ospedale Santo Spirito, a pochi passi dal Vaticano, era preparato per qualsiasi emergenza.
UN MOMENTO DI FEDE E RIFLESSIONE
A un'ora dall'inizio delle esequie, piazza San Pietro ha raggiunto la capienza massima di 50mila persone, mentre oltre 100mila fedeli si trovavano già in via della Conciliazione e nelle strade circostanti. Circa cinquemila tra cardinali, vescovi e sacerdoti hanno concelebrato la messa, unendosi in preghiera per l'ultimo saluto a Papa Francesco. Un momento di profonda spiritualità, che ha toccato il cuore di milioni di persone in tutto il mondo, grazie alla diretta mondiale trasmessa da Vatican News in 15 lingue, comprese 4 lingue dei segni.
UN'EREDITÀ DI DIALOGO E APERTURA
L'addio a Papa Francesco non è stato solo un momento di commiato, ma anche un'occasione per riflettere sull'eredità di un pontefice che ha segnato profondamente la storia della Chiesa e del mondo. La sua apertura al dialogo interreligioso, l'attenzione ai più deboli e l'impegno per la pace e la giustizia sociale rimarranno punti di riferimento per il futuro. Un'eredità che continuerà a ispirare e guidare milioni di persone nel loro cammino di fede e umanità.
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