Il punto

Il caso Ilaria Salis: il labirinto giuridico tra Italia e Ungheria

Un appuntamento cruciale lunedì con i ministri Tajani e Nordio: in gioco il destino della maestra e militante antifascista Ilaria Salis.

Il Corriere Redazione

03 Febbraio 2024 - 11:54

Il caso Ilaria Salis: il labirinto giuridico tra Italia e Ungheria

Il prossimo appuntamento chiave è fissato per lunedì, quando i legali di Ilaria incontreranno i ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio. Il nodo da sciogliere? Le modalità di esecuzione degli arresti domiciliari in Italia, una misura che la difesa vorrebbe ottenere per la loro assistita.

E' un caso che si dipana tra intricati meandri giuridici e delicate questioni politiche, quello di Ilaria Salis, la maestra e militante antifascista italiana detenuta in Ungheria da quasi un anno con l'accusa di aver aggredito dei neonazisti. E' un racconto che ha l'odore della burocrazia, ma che racchiude al suo interno una storia umana e di impegno civile. Pronti a capire insieme cosa sta succedendo?

LA QUESTIONE DEI DOMICILIARI
Il prossimo appuntamento chiave è fissato per lunedì, quando i legali di Ilaria incontreranno i ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio. Il nodo da sciogliere? Le modalità di esecuzione degli arresti domiciliari in Italia, una misura che la difesa vorrebbe ottenere per la loro assistita. Ma non è tutto così semplice. Il governo italiano deve fornire all'Ungheria delle "rassicurazioni" su come verrà eseguita la misura, senza però interferire con l'attività giudiziaria ungherese. Un braccialetto elettronico, controlli di polizia, partecipazione alle udienze con accompagnamento o in videocollegamento: sono queste le garanzie che i legali di Ilaria vogliono sottoporre ai giudici ungheresi.

TRA DIRITTO E POLITICA
Perché Ilaria Salis possa venire in Italia agli arresti domiciliari, deve prima ottenere i domiciliari in Ungheria. Ma lì non ha alcun domicilio, nessun collegamento, nessuno che potrebbe aiutarla. Quindi, la soluzione? I legali chiedono che il governo italiano anticipi all'Ungheria le modalità con cui verrà eseguita la misura, come "rassicurazione" sul fatto che la 39enne non si sottrarrà al processo. Ma questi sono terreni scivolosi, dove il diritto si mescola con la politica. Ogni decisione dovrà rispettare l'autonomia delle valutazioni della magistratura ungherese. E c'è da considerare anche che la giurisprudenza sulla questione non è univoca.

PROSPETTIVE FUTURE
Il processo è previsto per maggio, ma potrebbe durare anche un anno. Nel frattempo, la difesa si affida alla decisione quadro del Consiglio europeo del 2009, che sostiene il principio del reciproco riconoscimento delle decisioni sulle misure alternative alla detenzione cautelare tra gli Stati membri dell'Unione europea. Questo potrebbe essere il "grimaldello" che apre la porta agli arresti domiciliari in Italia per Ilaria. Ma resta da vedere se la chiave girerà nella serratura. Nel frattempo, il padre della 39enne e i suoi legali si dicono fiduciosi per l'incontro di lunedì. E noi, da qui, continueremo a seguire da vicino la vicenda.

Inserisci un commento

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

BLOG