L'attacco di Trump all'Iran
22 Giugno 2025 - 13:30
Le agenzie battono solo le prime reazioni istituzionali del Governo di Meloni che "si terrà in contatto con i principali alleati e leader della regione nelle prossime ore. L'Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti", riferisce Palazzo Chigi
A seguito dell'aggravarsi della crisi in Medio Oriente, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato d'urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica. E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. Hanno preso parte il Vicepresidente e Ministro degli Esteri Antonio Tajani, il Vicepresidente Matteo Salvini, il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, i Sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari e i vertici dell'Intelligence. Nel corso della conversazione e' stata analizzata la situazione dei siti iraniani a seguito degli attacchi. Una valutazione precisa dei danni potra' essere fatta solo con il passare delle ore. "La crisi e' al centro dell'attenzione dell'esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina e' in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza", aggiunge la nota: "Il Presidente del Consiglio si terra' in contatto con i principali alleati e leader della regione nelle prossime ore. L'Italia continuera' a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti".
"L'intervento Usa per imoedire all'Iran di avere a disposizione l'ordigno nucleare rappresenta un cambiamento di scenario. La situazioni è preoccupante: si rischia una nuova escalation. L'Italia è impegnata in tutte le sedi per la de-escalation e lavora per la pace in Medio Oriente.Restando fermo che l'Iran non può disporre della bomba nucleare". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, confermando allo speciale Tg2 sulla crisi in Medio Oriente che "fra pochi minuti c'è una riunionw del Governo con la premier Meloni e i vertici dei servizi di sicurezza per valutare la situazione". "Noi - ha rivendicato Tajani- abbiamo tentato finora anche di svolgere un ruolo di mediazione con Teheran che però non ha accettato di negoziare sul nucleare se prima Israele non avesse messo fine ai suoi bombardamenti". Tajani ha anche confermato per domani l'incontro dei ministri Ue con il rappresentante Aiea per un approfondimento sulle possibili conseguenze dell'attacco americano ai reattori nucleari iraniani di stanotte. "Finora - ha assicurato- non sembrano essercene state". Così come il ministro degli Esteri ha sottolineato ancora una volta l'impegno prioritario di Farnesina e ambasciate italiane al massimo rimpatriato possibile da Iran ,Israele e aree sensibili del Medio Oriente degli italiani lì presenti. "Stasera - ha riferito- un primo volo da Tel Aviv atterrrerà a Verona" mentre "nella nostra ambasciata a Baku sono arrivati gli italiani partiti dall'Iran". "Voglio ringraziare - ha evidenziato Tajani- tutto il personale delle nostre ambasciate e della Farnesina che sta facendo tutto il possibile e anche oltre". Quanto ai militari italiani in Medio Oriente, "valutiamo secondo le zone di rischio. Sono rientrati da alcuni basi con gli Usa m Iraq dove si temono reazioni iraniani ma altri a Baghdad o in Kurdistan invece no, non essendoci allo stato segnalazioni di pericoli particolari".
"Cambia completamente lo scenario, si apre una crisi molto più grande e si attende dall'Iran una risposta molto più forte, che rischia di colpire non solo Israele, ma Hormuz e tutti gli obiettivi americani". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto al Tg1, spiegando: "Già ieri alcuni spostamenti di aerei americani ci avevano dato la ragionevole certezza che potesse scattare un attacco. Si sapeva che il sito di Fordow, il punto di interesse principale di Israele perché è il centro del programma nucleare iraniano, un sito situato sotto 90 metri di roccia, non era raggiungibile da Israele che non ha i mezzi per colpirlo. Per questo sono intervenuti i bombardieri americani B2, con la più elevata capacità di penetrare a fondo". Quanto all'Italia, "abbiamo preso alcune misure di protezione, ma non siamo coinvolti, ci siamo limitati a spostare contingenti la cui vicinanza con obiettivi americani poteva suscitare pericolo".
BLOG
Inserisci un commento
Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia