Una tragedia trasformata in farsa
Cono d'ombra
Periscopio
Giuseppe Di Vittorio
Ed allora, nel giorno dei lavoratori bisogna dar voce a quelli che da lunedì o nelle settimane successive faranno i conti, più di altri, con gli effetti economici collaterali del coronavirus
Stasera Raiuno replica “Pane e Lavoro”, docufilm su Giuseppe Di Vittorio. Mai, da decenni, il 1 maggio non è festa colorata. Milioni di commercianti, imprenditori e professionisti, con i loro collaboratori, non hanno nulla da celebrare, se non le serrande, i cancelli e le porte delle loro attività chiuse per virus. Ieri il dibattito parlamentare ha avuto come filo conduttore il lavoro che deve riprendere per non morire di fame, oltre che di covid. Da Renzi, che lo aveva detto dal 9 aprile, alla Meloni, tutti hanno chiesto “di riaprire; in sicurezza, ma riaprire”. Oltre alla politica, lo chiedono gli stessi lavoratori della libera impresa, consci che nulla sarà come prima, che molti non ce la faranno, ma loro, a leggere e ascoltare le storie, vogliono provarci. Ed allora, nel giorno dei lavoratori bisogna dar voce a quelli che da lunedì o nelle settimane successive faranno i conti, più di altri, con gli effetti economici collaterali del coronavirus. A quelli, che non godono del comodo zaloniano posto fisso, ma che sono le vertebre che fanno girare il made in Italy. A quelli che chiediamo sempre uno sconto e a cui oggi dobbiamo non solo un forte abbraccio, ma il solidale impegno di tornare subito a prendere il caffè nei loro bar e a comprare le camicie nei loro negozi.
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