Protagonisti

5 registi italiani al Festival del Cinema di Venezia per raccontare il cinema delle grandi emozioni

Con sette minuti di applausi a Venezia 81 per la prima mondiale di "Campo di Battaglia", Gianni Amelio, primo  dei cinque italiani in concorso per il Leone d'oro, ha raccontato l’assurdità della guerra che già da domani 5 settembre sarà possibile guardare sul grande schermo.

Lucia La Gatta

04 Settembre 2024 - 13:47

Il terzo film italiano presentato a Venezia 81 è tratto da un romanzo di William Burroughs. Girato in una Città del Messico ricostruita a Cinecittà, segna il  ritorno al Lido dell'ex 007, Daniel Craig, che si è prodotto in una grande interpretazione in "Queer", il film in concorso a Venezia del regista palermitano Luca Guadagnino che torna al Lido a due anni dalla vittoria del Leone d'argento con “Bones and all”. 

E arrivò il momento dei registi al Festival del Cinema di Venezia. Con sette minuti di applausi a Venezia 81 per la prima mondiale di "Campo di Battaglia", Gianni Amelio, primo  dei cinque italiani in concorso per il Leone d'oro, ha raccontato l’assurdità della guerra che già da domani 5 settembre sarà possibile guardare sul grande schermo. Ambientato in un ospedale da campo, nell'ultimo anno della prima guerra mondiale, tra la sconfitta di Caporetto e la pandemia da Spagnola, il film che vede protagonisti Alessandro Borghi e Gabriel Montesi, racconta di due ufficiali medici, amici d’infanzia lavorano nello stesso ospedale militare, dove ogni giorno arrivano dal fronte i feriti più gravi. Molti di loro però si sono procurati da soli le ferite, sono dei simulatori, che farebbero di tutto per non tornare a combattere. A un certo punto nell'ospedale molti malati si aggravano misteriosamente. C'è forse qualcuno che provoca di proposito delle complicazioni alle loro ferite, perché i soldati vengano mandati a casa, anche storpiati, mutilati? In questo film di guerra senza la guerra, Amelio sceglie di non mostrare i morti, "sono usurate queste immagini, ne vediamo troppe – ha spiegato il regista - ci sembrano paradossalmente irreali. Tutti i giorni da tutti i fronti, dall'Ucraina, da Gaza e dai gommoni affondati, ci arrivano scene di morti, feriti, bombardamenti e a questa assuefazione terribile io non ci sto. Il cinema ha una forza emotiva data dalla storia non dall'essere un comizio".

Ancora un conflitto mondiale, ma questa volta è la seconda guerra, e tra le sue pieghe si sviluppa “Vermiglio” la pellicola di Maura Delpero con: Tommaso Ragno, Giuseppe De Domenico, Roberta Rovelli, Martina Scrinzi, Orietta Notari. La regista, nata a Bolzano e vissuta in Argentina, è al secondo film. Protagonisti, gli abitanti di un paesino durante l'ultimo anno della seconda guerra mondiale. L'arrivo di un soldato in fuga, da nascondere, mette in luce dinamiche nascoste. 

Il terzo film italiano presentato a Venezia 81 è tratto da un romanzo di William Burroughs. Girato in una Città del Messico ricostruita a Cinecittà, segna il  ritorno al Lido dell'ex 007, Daniel Craig, che si è prodotto in una grande interpretazione in "Queer", il film in concorso a Venezia del regista palermitano Luca Guadagnino che torna al Lido a due anni dalla vittoria del Leone d'argento con “Bones and all”.  Daniel Craig, qui veste i panni  di William Lee, americano espatriato in Messico e alter ego dello stesso Burroughs. Proprio lì intreccia una storia con uno studente, interpretato da Drew Starkey, già noto per il suo ruolo nella serie Netflix Outer Banks. A fare da sfondo gli anni Cinquanta e i più autentici paesaggi messicani. 

A contendersi il titolo ci saranno anche “Iddu – L’ultimo padrino”, di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, che racconta degli anni di latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Infine “Diva Futura”, lungometraggio in concorso di Giulia Steigerwalt con Pietro Castellitto. 

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