Il premio

La "caduta" di Justine Triet piace a Cannes: “Anatomie d’une Chute” conquista la Palma d'oro

«Questo è il film più intimo che abbia mai scritto, non pensavo avrei ricevuto alcun premio, ma sarei passata oltre rapidamente. Invece lo dedico ai giovani registi e a quelli che non riescono a girare un film. Facciamo loro spazio!», ha detto la regista vincitrice

Lucia La Gatta

28 Maggio 2023 - 08:50

Un po’ di amarezza, invece, per il cinema italiano che, finalmente e dopo diversi anni, era presente nella Selezione Ufficiale con ben tre titoli: “Rapito” di Marco Bellocchio, “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e “La chimera” di Alice Rohrwacher, anche se le pellicole sono state molto apprezzate in sala.

E’ andata alla regista francese Justine Triet con il suo “Anatomie d’une Chute”, la Palma d’oro di Cannes 76 assegnata dalla giuria presieduta da Ruben Ostlund. Justine Triet ha ricevuto la Palma d’Oro dall’attrice americana Jane Fonda che, prima ancora di sapere a chi sarebbe stata consegnata la Palma d’oro, ha ricordato la sua prima volta al Festival Cannes sottolineando che “non c’era nessuna regista in concorso e neppure ci sembrava che fosse qualcosa di strano, quest’anno ce ne sono state sette. È storico ma in futuro sarà la normalità” . Anatomie d’une Chute, è un giallo giudiziario, che scava nei segreti di una famiglia. Un film che si interroga su un possibile colpevole, su un suicidio/omicidio, con una madre che deve difendersi dall’accusa di aver ucciso il marito. Sul palco la regista ha detto: «Questo è il film più intimo che abbia mai scritto, non pensavo avrei ricevuto alcun premio, ma sarei passata oltre rapidamente. Invece lo dedico ai giovani registi e a quelli che non riescono a girare un film. Facciamo loro spazio!»

Un po’ di amarezza, invece, per il cinema italiano che, finalmente e dopo diversi anni, era presente nella Selezione Ufficiale con ben tre titoli: “Rapito” di Marco Bellocchio, “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e “La chimera” di Alice Rohrwacher, anche se le pellicole sono state molto apprezzate in sala.

Il premio per la regia è andato al regista francese di origine vietnamita Tran Anh Húng per “ La passion de Dodin Bouffant” un’ode all’amore per la gastronomia francese e all’amore. Il trofeo arriva alla prima partecipazione del regista in concorso, esattamente trent’anni dopo aver vinto la Caméra d’Or sulla Croisette con “Il profumo della papaya verde”.

Il “Grand Prix”, il premio speciale della Giuria, consegnato da Quentin Tarantino, è andato a “The Zone of Interest” del regista inglese Jonathan Glazer, film sulla vita e l’orrore quotidiano dei nazisti a Auschwitz, tratto dall'omonimo romanzo di Martin Amis recentemente scomparso. Per il regista inglese si tratta della prima partecipazione al concorso di Cannes e del quarto film della sua carriera.

La “Camera d’or” per il miglior film opera prima della è stata assegnata, invece, a “Ben Trong Vo Ken Vang” (L'arbre aux papillons d’or) di Thien An Pham, presentato alla “Quinzaine de Cinéastes”. Palma d’Oro 2023 alla Carriera a Michael Douglas e la Palma d’Onore 2023 ad Harrison Ford.


Tutti i vincitori dei principali premi al 76° Festival di Cannes:

Palma d’oro: Anatomie d’une chute di Justine Triet

Camera d’or: L’albero delle farfalle d’oro del regista vietnamita Thien An Pham

Miglior attrice: Merve Dizdar (Kuru Otlar Ustune) del regista turco Nuri Bilge Ceylan

Miglior sceneggiatura: Sakamoto Yuji (Monster di Kore-Eda Hirokazu)

Miglior attore: il giapponese Koji Yakusho (Perfect Days di Wim Wenders)

Premio della giuria: Kuolleet Lehdet (Le foglie morte) di Aki Kaurismaki

Miglior regia: Tran Anh Hung (La passion de Dodin Bouffant)

Grand prix: The Zone of Interest di Jonathan Glazer

Palma d’Oro al Miglior Cortometraggio – 27 di Flóra Anna Buda

Menzione speciale al cortometraggio –FÁR di Gunnur Martinsdottir Schluter 

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