Il festival
11 Maggio 2023 - 15:40
Premiato con il David Miglior attore protagonista Fabrizio Gifuni per la sua superba interpretazione di Aldo Moro in “Esterno notte”, che ha ringraziato il regista Marco Bellocchio “un artista immenso a cui tutto il cinema italiano deve essere grato” ed ha ricordato il valore dell'indipendenza e della libertà creativa svincolata dalle logiche del profitto. Alla pellicola sono andati anche i premi per Miglior Montaggio a Francesca Calvelli e Claudio Misantoni ed Miglior trucco a Enrico Iacoponi.
E’ “Le otto Montagne” di Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersh, il miglior film di questa edizione dei David di Donatello consegnati in una serata “senza mascherina” come ha sottolineato Carlo Conti presentando la serata che ha avuto luogo negli studi Cinecittà Lumina e condotta con Matilde Gioli. La pellicola che ha come protagonisti Alessandro Borghi e Luca Marinelli si è aggiudicata anche i premi per la Miglior sceneggiatura non originale, il Miglior autore della fotografia e il Miglior Suono.
Il premio per la Miglior regia è invece andato a Marco Bellocchio, la settima volta in carriera (su 25 candidature), per “Esterno notte”. “Non me l’aspettavo, dico la verità, però l’accetto – ha detto il regista - alla mia età si diventa saggi. L’importante è non fermarsi e mi auguro di avere ancora tempo per fare delle cose”.
Premiato con il David Miglior attore protagonista il pugliese Fabrizio Gifuni per la sua superba interpretazione di Aldo Moro in “Esterno notte”, che ha ringraziato il regista Marco Bellocchio “un artista immenso a cui tutto il cinema italiano deve essere grato” ed ha ricordato il valore dell'indipendenza e della libertà creativa svincolata dalle logiche del profitto. Alla pellicola sono andati anche i premi per Miglior Montaggio a Francesca Calvelli e Claudio Misantoni ed Miglior trucco a Enrico Iacoponi.
Miglior attrice protagonista Barbara Ronchi con il film “Settembre”, primo David e prima candidatura; la pellicola è stata premiata anche per il Miglior esordio alla regia di Giulia Louise Steigerwalt. “Ho scritto questo film 13 anni fa – raccontato la regista - Stava nel cassetto. Chiunque spera in qualcosa magari poi riesce”.
Emanuela Fanelli ha vinto, invece, come Migliore attrice non protagonista per “Siccità” di Paolo Virzì, mentre, grazie alla sua intepretazione in “Nostalgia” il film di Mario Martone, Francesco Di Leva si è aggiudicato il David come non protagonista. “Ho capito che maggio è un mese fortunato – ha detto l’attore salendo sul palco, alludendo agli scudetti vinti dal Napoli (e alla nascita del figlio il 5 maggio). Poi un ringraziamento particolare al regista: “Grazie a Mario Martone che accompagna da anni la mia carriera. In questo momento ci sono 60 ragazzi che ci guardano. Quello che stiamo facendo a San Giovanni a Teduccio è merito tuo”. Poi la dedica: “A mia moglie che mi rende un uomo semplice, un uomo onesto”.
Il David per la miglior sceneggiatura originale va a Roberto Andò, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso per il film “La stranezza”. Il film con Ficarra e Picone ha vinto anche per: i migliori costumi con Maria Rita Barbera, la miglior scenografia a Giada Calabria e l’arredamento e Loredana Raffi e per Miglior produttore che ha premiato la la co-produzione di Angelo Barbagallo per Bibi Film e Attilio De Razza per Tramp Limited con Medusa Film e Rai Cinema.
Tanti i vincitori alla prima candidatura, come Elodie che conquistato la statuetta per la miglior canzone originale per il film “Ti Mangio il cuore” – con Joan Thiele ed Elisa Toffoli- o Marco Geracitano per i migliori effetti visivi per “Siccità”. Miglior compositore Stefano Bollani con “Il Pataffio” di Francesco Lagi.
Miglior cortometraggio quello di Lorenzo Tardella che ha firmato “Le variabili dipendenti”; Miglior film internazionale “The Fabelmans” di Spielberg.
Il David Giovani che viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado è andato a “L’ombra di caravaggio” di Michele Placido, con Riccardo Scamarcio, entrambi pugliesi , mentre David dello Spettatore “Il grande Giorno” di Massimo Venier con Aldo Giovanni e Giacomo al loro primo David di Donatello.
L’evento ha assegnato 25 Premi David di Donatello e i David Speciali che sono andati a Marina Cicogna, Enrico Vanzina e Isabella Rossellini. A Marina Cicogna, produttrice, si devono alcuni tra i più grandi film italiani di rilevanza internazionale come “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”,Oscar nel 1971 come Migliore film straniero o “C’era una volta il West”. “Ho lavorato con tanti registi, ma quello con cui ho lavorato meglio è stato Elio Petri e perderlo così presto è stato davvero un peccato. Spero che il nostro cinema continui a essere uno dei migliori del mondo, e se non lo farò io, lo farà qualcun altro”.
Per l’Accademia, Isabella Rossellini,figlia di due leggende del cinema, Ingrid Bergman e Roberto Rossellini , “ha saputo sfidare ogni luogo comune con grande libertà, confermandosi artista poliedrica e anticonformista”. Una carriera che ha attraversato moda, cinema, teatro, televisione, che definiscono una “grande interprete e ironica autrice di film e monologhi teatrali provocatori”.
A Enrico Vanzina un riconoscimento che “vuole essere una celebrazione dell'autore poliedrico e insieme il tributo affettuoso a una famiglia artistica di grandi tessitori della commedia italiana. “Questo premio lo dedico a mio padre Steno che con altri registi come Monicelli o Dino Risi ha riportato il buon umore in questo Paese. Senza la commedia italiana il nostro cinema sarebbe stato più piccolo. La mia famiglia ha portato una fetta di immaginario collettivo. Sono fiero di essere stato figlio di Steno e fratello di Carlo”.
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