Il Festival del cinema
07 Settembre 2025 - 11:16
Il Leone d’Argento - Gran Premio della Giuria è stato assegnato a “The Voice of Hind Rajab” della regista tunisina Kaouther Ben Hania, accolto da una standing ovation in sala. Il film si fa portavoce di una denuncia forte: “Il cinema non ci ridarà Hind, né può oscurare le atrocità commesse, ma può conservare la sua voce, affinché risuoni oltre i confini. La sua storia è tragicamente quella di un intero popolo che sta subendo un genocidio inflitto dal regime israeliano, che agisce con impunità".
“L’arte non deve per forza parlare di politica per essere politica, ma l’empatia è uno dei primi modi per affrontare questo mondo che stiamo vivendo”. Con queste parole il regista Jim Jarmusch ha accolto il Leone d’Oro per il miglior film alla 82ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, assegnato alla sua opera “Father Mother Sister Brother”. Nel suo discorso, Jarmusch ha citato Akira Kurosawa, già Leone d’Oro alla carriera: “Aveva detto che forse doveva ancora imparare. Io mi sento come lui: ogni esperienza mi insegna qualcosa”. Il film vincitore è un lavoro articolato in tre episodi, tutti centrati sulle relazioni familiari, ognuno da una prospettiva differente. Si apre con Father, la storia di un uomo che vive nel Nord-Est degli Stati Uniti, in una villa modesta affacciata su un lago, in apparenti difficoltà economiche. Si prosegue con Mother, ambientato a Dublino, dove una madre affermata vive in una casa lussuosa. Infine, Sister and Brother, racconto di ricordi, emozioni e momenti condivisi da due gemelli afroamericani, un ragazzo e una ragazza.
La serata di chiusura ha avuto anche toni di profonda commozione. Il Leone d’Argento - Gran Premio della Giuria è stato assegnato a “The Voice of Hind Rajab” della regista tunisina Kaouther Ben Hania, accolto da una standing ovation in sala. Il film racconta la storia vera della piccola Hind Rajab, rimasta uccisa a Gaza durante un attacco, dopo aver parlato per ore con gli operatori della Mezzaluna Rossa, che avevano tentato invano di salvarla. “La voce di Hind continuerà a risuonare finché giustizia non sarà fatta. Crediamo tutti nel potere del cinema: è ciò che ci ha portato qui e ci dà il coraggio per raccontare storie che altrimenti sarebbero sepolte”, ha dichiarato la regista nel suo discorso. “Dedico il premio alla Mezzaluna Rossa palestinese e a coloro che rischiano la vita per salvarne altre a Gaza. Veri eroi, che cercano di ascoltare le grida di persone cui nessuno dà risposta”. Il film si fa portavoce di una denuncia forte: “Il cinema non ci ridarà Hind, né può oscurare le atrocità commesse, ma può conservare la sua voce, affinché risuoni oltre i confini. La sua storia è tragicamente quella di un intero popolo che sta subendo un genocidio inflitto dal regime israeliano, che agisce con impunità. È la storia di un’emergenza: la madre e il fratellino di Hind sono ancora a Gaza, ancora in pericolo, come lo sono moltissime madri, padri, bambini sotto lo stesso cielo pieno di bombe e paura”.
Il Leone d’Argento per la miglior regia è stato assegnato a Benny Safdie per “The Smashing Machine”, un biopic sul campione di MMA Mark Kerr. Molte altre storie hanno acceso i riflettori su una società attuale, contraddittoria e spesso violenta. È il caso di “A pied’oeuvre”, che ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura, firmata da Valerie Donzelli e Gilles Marchand. Grande impatto anche per “Sotto le nuvole” di Gianfranco Rosi, al quale è stato assegnato il Premio Speciale della Giuria. Ambientato in una Napoli sospesa tra poesia, bellezza e rischio quotidiano, il film è stato dedicato idealmente ai 15 documentaristi presenti alla Mostra: “Rappresentano un avamposto e una forza di resistenza. Hanno il compito di testimoniare, spesso anche le atrocità di questo mondo”. Durante la serata non sono mancati gli appelli a fermare le violenze nel mondo: Palestina, Ucraina, Rohingya, Iran – un grido corale contro i massacri e i conflitti in corso.
E per la prima volta alla Mostra Toni Servillo ha ricevuto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile, per la sua performance nel film “La Grazia” di Paolo Sorrentino, mentre per la miglior interpretazione femminile è stata premiata invece all’attrice cinese Xin Zhilei per Ri Gua Zhong Tian (The Sun Rises On Us All), diretto da Cai Shangjun.
Nella sezione Orizzonti, invece, il premio per la miglior interpretazione femminile è andato a Benedetta Porcaroli per “Il rapimento di Arabella”, di Carolina Cavalli, mentre il premio per la miglior interpretazione maschile è stato vinto da Giacomo Covi per “Un anno di scuola” di Laura Samani. Nel ricevere il premio, la Porcaroli ha voluto lanciare un messaggio forte: “Vorrei dedicare questo premio con tutto il mio amore, la mia stima, la mia riconoscenza agli amici della Flotilla. Non è tutto finito. C’è un motivo valido per alzarsi la mattina che si chiama umanità”.
E se un messaggio di pace per Gaza doveva arrivare dalla 82^ Mostra del Cinema di Venezia, è arrivato forte e chiaro tramite l’accorato videomessaggio a sorpresa dalla Terra Santa, dal cardinale Pierbattista Pizzaballa Patriarca di Gerusalemme: “Questa guerra deve finire quanto prima, ma la fine della guerra che ci auspichiamo non sarà la fine del conflitto, delle ostilità, del dolore, quindi dobbiamo lavorare molto, soprattutto chi fa cultura nel creare una narrativa diversa, nell'avere il coraggio di aprire orizzonti e strade nuove, nuove prospettive, strade, idee. La cultura e il linguaggio poi può arrivare alla politica. E sono certo che da Venezia possa arrivare un contributo positivo alla pace con parole e immagini".
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