L'evento sportivo

Il Golden Gala brilla di stelle nella notte di Roma

La quinta tappa della Diamond League ha visto il trionfo assoluto di Nadia Battocletti che ha chiuso in terza posizione ma distruggendo il record italiano sui 5000, già suo, migliorandosi di ben 8 secondi con un crono da 14.23.15.

Lucia La Gatta

08 Giugno 2025 - 10:09

Fra i tanti azzurri impegnati all’Olimpico, c’era sicuramente una giovane stella che ha già cominciato a brillare e si è ritagliato anche una buona fetta di sostenitori giunti direttamente dalla Lombadia: è il giovanissimo saltatore in alto Matteo Sioli.

Il Golden Gala è tornato a splendere nella notte romana con le sue stelle nazionali ed internazionali. La quinta tappa della Diamond League ha visto il trionfo assoluto di Nadia Battocletti che ha chiuso in terza posizione ma distruggendo il record italiano sui 5000, già suo, migliorandosi di ben 8 secondi con un crono da 14.23.15. Il primato lo ha conquistato al termine di una gara in cui nulla avrebbe potuto contro la keniana campionessa olimpica Beatrice Chebet vittoriosa con il sensazionale crono di 14'03"69, seconda miglior prestazione mondiale di sempre, e dall'etiope Freweyni Hailu seconda in 14"19"33.

Ottima serata anche per Mattia Furlani, che ha sognato l’impresa nel salto in lungo con un 8,13 battuto soltanto all’ultimo tentativo dall’australiano Liam Adcock, capace di saltare 8 metri e 32 centimetri. Secondo posto per l’Italia anche nel salto con l’asta femminile, grazie al 4,65 di Roberta Bruni: meglio di lei solo la statunitense Sandi Morris, con 4,80.

Fra i tanti azzurri impegnati all’Olimpico, c’era sicuramente una giovane stella che ha già cominciato a brillare e si è ritagliato anche una buona fetta di sostenitori giunti direttamente dalla Lombadia: è il giovanissimo saltatore in alto Matteo Sioli. Il 19 enne di Paderno Dugnano, tesserato con l’Euroatletica 2002, nella gara che ha ospitato anche la prima uscita stagionale di Gianmarco Tamberi -  che però non è andato oltre la misura di 2,16 – ha dimostrato tutta la sua stoffa saltando un ottimo 2,23, (ha un personale di 2,29)  risultando il primo degli italiani davanti a Manuel Lando e Stefano Sottile (entrambi fermi a 2,20) nella gara vinta dal coreano Sanghyeok Woo con 2.32.

Ed al Golden Gala è Bromell-show. Straordinaria, infatti, impresa dell’inglese Trayvon Bromell al Golden Gala nei 100 metri vola in 9”84, miglior tempo al mondo in questa stagione. Partenza fulminea, progressione devastante e nessuno riesce a stargli dietro. Alle sue spalle si piazzano il nigeriano Eseme e il keniano Omanyala, completando un podio di altissimo livello. Giornata difficile invece per Filippo Tortu, che ha chiuso settimo in 10”19, lontano dalla sua miglior forma, così come Chituru Ali (11"21).

La festa dei “milers” dei 1500 è festa per tutti, nella miglior gara della stagione in cui il francese vincitore Azeddine Habz e il keniano già campione del mondo Timothy Cheruiyot hanno chiuso sotto la precedente world lead all’aperto, rispettivamente in 3:29.72 e 3:29.75, esulta l’azzurro Federico Riva, decimo in una gara velocissima ma capace di firmare la seconda prestazione italiana di sempre in 3:31.42, davanti al pubblico e nello stadio della sua città. Sempre nel mezzo del gruppo, sfilacciato per un ritmo molto sostenuto fin dalle prime schermaglie, per Riva c’è la conferma di una condizione strepitosa. Mentre al femminile successo dell'irlandese Sarah Healy in 3'59"17, con l'azzurra Marta Zenoni ottava ma a sua volta come Riva al primato personale di 4'01"52 e la primatista italiana  Sintayehu Vissa quindicesima in 4'08"49.

Nel lancio del peso tra i tre vincitori in precedenti edizioni (Walsh, Kovacs, Fabbri) è il neozelandese Tomas Walsh a cogliere il secondo successo al Golden Gala con la misura di 21.89, dietro di lui l'altro azzurro Zane Weir con 21,67. Fabbri solo settimo con 21.35. Un altro secondo posto, è arrivato dai 400m ostacoli, dove Ayomide Folorunso  ha chiuso in 54.21, stabilendo il proprio primato stagionale. Nella stessa gara ottava l'altra azzurra Linda Olivieri (56.06).

Nei 200 donne, vinti dalla statunitense Anavia Battle col tempo di 22.53, la sprinter azzurra Dalia Kaddari non è andata oltre il settimo posto con il tempo di 23.12. Infine, nel lancio del disco femminile, riflettori puntati sulla statunitense Valarie Allman, due volte oro olimpico (Tokyo 2021 e Parigi 2024), che domina la gara con un eccellente 69,21 metri, nuovo record del meeting. Giornata amara invece per Daisy Osakue: la primatista italiana non trova le giuste misure e chiude decima con 56,40.

Inserisci un commento

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

BLOG