Il premio

La sfavillante notte delle donne per il David di Donatello con Germano da impegno civile

La grande notte del cinema italiano ha incoronato per la prima volta nella storia del Premio una donna come miglior regista: Laura Delpero

Lucia La Gatta

08 Maggio 2025 - 12:28

Non sono mancati i riferimenti all’attualità durante la cerimonia di premiazione, Tra gli interventi più sentiti, quello dell’attore Elio Germano, che nel ricevere il suo David per Miglior attore protagonista per  “Berlinguer”, ha voluto dedicarlo “a chi lotta per la parità di dignità”. Con parole forti, ha ricordato i principi della Costituzione italiana: “Una persona povera deve avere la stessa dignità di una ricca, così come un italiano e uno straniero, una donna e un uomo. E, lasciatemelo dire, un palestinese deve avere la stessa dignità di un israeliano”.

È il trionfo di “Vermiglio” e delle donne nella serata del 70 esimo David di Donatello. La grande notte del cinema italiano ha incoronato per la prima volta nella storia del Premio una donna come miglior regista: Laura Delpero che, con suo racconto ambientato negli ultimi anni della seconda guerra mondiale in un piccolo paese di montagna, ha vinto anche per il Miglior Film e la Miglior Sceneggiatura e le altre registe, Margherita Vicario: Miglior Regista Esordiente con “Gloria,  Francesca Mannocchi, Miglior Documentario con “Lirica Ucraina” e Valeria Golino con “L’arte della gioia” che ha portato a casa i David per la miglior attrice protagonista la 21enne Tecla Insolia, la miglior attrice non protagonista Valeria Bruni Tedeschi e la sceneggiatura non originale.

Ma di statuette “Vermiglio”, già Leone d'argento a Venezia ne ha portate a casa ben sette diventando il film più premiato della serata: Migliore sceneggiatura originale, Maura Delpero, Migliore autore della fotografia, Michail Kričman, Miglior suono, Dana Farzanehpour, Hervé Guyader e Emmanuel de Boissieu Miglior casting, Maurilio Mangano e Stefania Rodà e Miglior trucco, Frédérique Foglia,

A seguire quattro premi per “Le deluge, tre al film “Gloria!” e a “L'arte della gioia”. Nessun riconoscimento per “Parthenope di Sorrentino arrivato alla cerimonia con 15 candidature, e per “Il tempo che ci vuole” di Francesca Comencini.

Migliore attrice protagonista Tecla Insolia che, dopo aver ricevuto il premio, consegnatole dall'attrice romana Emanuela Fanelli (che l'anno scorso è stata premiata nella stessa categoria per la sua performance in C'è ancora domani) ha voluto dedicare un pensiero alle "personalità scomode", come lei stessa le ha definite, come Goliarda Sapienza, l'autrice del romanzo “L'arte della gioia” adattato da Valeria Golino. 

Non sono mancati i riferimenti all’attualità durante la cerimonia di premiazione, Tra gli interventi più sentiti, quello dell’attore Elio Germano, che nel ricevere il suo David per Miglior attore protagonista per  “Berlinguer”, ha voluto dedicarlo “a chi lotta per la parità di dignità”. Con parole forti, ha ricordato i principi della Costituzione italiana: “Una persona povera deve avere la stessa dignità di una ricca, così come un italiano e uno straniero, una donna e un uomo. E, lasciatemelo dire, un palestinese deve avere la stessa dignità di un israeliano”.

Sulla stessa linea Francesca Mannocchi, giornalista e documentarista, premiata per il suo lavoro “Lirica Ucraina, che nel suo discorso ha voluto rivolgere un pensiero a chi vive e sopravvive nei territori devastati dalla guerra, ricordando i 20.000 bambini uccisi nella Striscia di Gaza. “Dedico questo premio a loro”, ha detto con voce commossa.

Anche Margherita Vicario - David di Donatello per il Miglior esordio alla regia per “Gloria!” Miglior canzone originale (con Aria!) e Miglior compositore, insieme a Davide Pavanello - ha scelto di porre l'accento sul valore della cultura come antidoto alla violenza e alla disuguaglianza: “Spero che i nostri politici decidano di investire di più nella cultura, nell’arte e nella sanità, e un po’ meno nelle armi”.

E se per conoscere il David per il Miglior film, Miglior regia ed i Migliori attore e attrice protagonista, si è dovuto attendere la fine della cerimonia di consegna degli Oscar italiani, in apertura di serata il primo riconoscimento assegnato era stato quello per il Miglior attore non protagonista a Francesco Di Leva. L’attore premiato per il film “Familia” di Francesco Costabile, emozionato sul palco aveva detto: “Sapevo che avrei vinto. Mia figlia Morena se l'è sognato stanotte, sei la mia vita, sogna sempre”. 

Tra i momenti da incorniciare: il Premio Speciale Cinecittà David 70, istituito per celebrare questa 70esima edizione, consegnato a Giuseppe Tornatore, autore di un cinema che ha saputo commuovere il mondo e lo ha dedicato “a tutti i registi e le registe che stanno lavorando al loro primo film, resistete e insistete”; La consegna del David Speciale a Timothée Chalamet enfant prodige del cinema globale “Grazie per questo onore, mi sento umile di fronte al premio in un paese come l'Italia ricca di storia cinematografica – ha detto Chalamet -  ho preso ispirazione da De Sica e Rossellini. Ho iniziato da ragazzo a vent'anni e ho lavorato con Luca Guadagnino che è la persona più importante della mia carriera”. David Speciale anche per Ornella Muti.

Iconico anche il momento del David alla Carriera assegnato a Pupi Avati uno dei registi più eclettici e poetici del cinema italiano, capace di spaziare tra generi molto diversi – dal gotico al melodramma, dalla commedia agrodolce al cinema autobiografico – mantenendo sempre uno sguardo profondamente umano, nostalgico e affettuoso verso la provincia italiana e le sue memorie. “L’idea di Cinema Revolution  (l’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura italiano, in collaborazione con ANICA, ANEC e Cinetel, che mira a incentivare la frequentazione delle sale cinematografiche durante i mesi estivi, offrendo biglietti a prezzo ridotto per film italiani ed europei), è carina – ha detto il regista bolognese - ma noi abbiamo bisogno di qualcosa di più. Soprattutto di sostenere le piccole produzioni indipendenti”.

 Il David dello spettatore per il film più visto della stagione è andato a Ferzan Ozpetek per il suo “Diamanti” confermando il suo legame speciale con il pubblico italiano.

Il premio per il Miglior film internazionale è andato ad “Anora” di Sean Baker, presente alla cerimonia. “Il cinema italiano mi ha dato forma come regista: sono cresciuto amando tanti generi, dal poliziottesco alla commedia, dal western all’italiana fino al neorealismo. Vi ringrazio di cuore, è quasi un’esperienza surreale essere qui, perché Le notti di Cabiria di Fellini, che è stato in parte girato proprio in questa città, è uno dei film che più mi ha ispirato nella mia carriera”.

Ai riconoscimenti, che hanno celebrato il meglio della produzione cinematografica italiana uscita in sala nel 2024 , anche il Premio David Giovani assegnato da una giuria di studenti degli ultimi anni delle superiori che  è andato a “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores. Sul palco anche Pierfrancesco Favino che ha detto: “È bello essere qui dove Fellini ha girato tanti film e che venga premiato un film scritto da Fellini e Pinelli.

Infine, il Premio Speciale Cinecittà David 70, istituito per celebrare questa 70esima edizione, è stato consegnato a Giuseppe Tornatore, autore di un cinema che ha saputo commuovere il mondo. Che ha raccontato di aver girato due film a Cinecittà e per La leggenda del pianista sull’oceano ci ho pure vissuto per due mesi” ha raccontato. Il regista lo ha dedicato “a tutti i registi e le registe che stanno lavorando al loro primo film, resistete e insistete”.

Tutti i vincitori dei David di Donatello 2025:

  • Miglior filmVermiglio di Maura Delpero
  • Migliore regiaVermiglio di Maura Delpero
  • Miglior esordio alla regiaGloria! di Margherita Vicario
  • Migliore sceneggiatura originaleVermiglio di Maura Delpero
  • Migliore sceneggiatura non originaleL’arte della gioia di Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo
  • Migliore produttoreVermiglio – Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero (Cinedora con Rai Cinema, in collaborazione con Charades – Francia, e Versus – Belgio)
  • Migliore attrice protagonista: Tecla Insolia per L’arte della gioia
  • Migliore attore protagonista: Elio Germano per Berlinguer – La grande ambizione
  • Migliore attrice non protagonista: Valeria Bruni Tedeschi per L’arte della gioia
  • Migliore attore non protagonista: Francesco Di Leva per Familia
  • Miglior castingVermiglio – Stefania Rodà, Maurilio Mangano
  • Migliore autore della fotografiaVermiglio – Mikhail Krichman
  • Migliore compositoreGloria! – Margherita Vicario, Davide Pavanello
  • Migliore canzone originaleGloria!
    • Musica: Margherita Vicario, Davide Pavanello, Edwyn Clark Roberts, Andrea Bonomo, Gianluigi Fazio
    • Testi: Margherita Vicario, Davide Pavanello, Edwyn Clark Roberts, Andrea Bonomo, Gianluigi Fazio
    • Interpretazione: Margherita Vicario
  • Migliore scenografiaLe Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta – Scenografia: Tonino Zera; Arredamento: Carlotta Desmann, Maria Grazia Schirripa
  • Migliori costumiLe Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta – Massimo Cantini Parrini
  • Miglior truccoLe Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta – Alessandra Vita
    • Trucco prostetico/special make-up: Valentina Visintin
  • Miglior acconciaturaLe Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta – Aldo Signoretti, Domingo Santoro
  • Miglior montaggioBerlinguer – La grande ambizione – Jacopo Quadri
  • Migliore suonoVermiglio
    • Presa diretta: Dana Farzanehpour
    • Montaggio del suono e creazione suoni: Hervé Guyader
    • Mix: Emmanuel De Boissieu
  • Migliori effetti visivi (VFX)Napoli – New York – Supervisore: Victor Perez
  • Miglior documentarioLirica ucraina – Francesca Mannocchi
  • Miglior cortometraggioDomenica sera – Matteo Tortone
  • Miglior film internazionaleAnora – Sean Baker
  • David GiovaniNapoli – New York – Gabriele Salvatores
  • David dello SpettatoreDiamanti – Ferzan Özpetek
  • David alla Carriera: Pupi Avati
  • David Speciale: Ornella Muti, Timothée Chalamet
  • Premio Cinecittà David 70: Giuseppe Tornatore

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